06 Gen Ortensie e idrangee a profusione: la straordinaria collezione di Corinne Mallet
Insieme al cominciare la dieta, mettere in ordineè il proposito più gettonato di ogni inizio d’anno ed è ciò che Corinne Mallet ha sicuramente messo in pratica nel lontano 1992 quando ha scritto il suo primo libro sulle ortensie “Hydrangeas: species and cultivars”. Era dal 1984 che aveva cominciato a collezionarle, senza però riuscire a classificarle con precisione, sia a causa della loro natura camaleontica che dell’esistenza di informazioni datate e approssimative (esisteva un solo libro illustrato del 1950 a firma di Michael Haworth-Booth). Ha così deciso di “mettere un po’ di ordine al caos” (come dice la stessa Corinne) scattando fotografie ed elaborando dettagliate descrizioni che oggi consentono una loro precisa identificazione.
Corinne non si è però limitata a classificare: da quando, nel 1993, ha aperto al pubblico la collezione di Varengeville-Sur-Mer, ha compiuto diverse spedizioni botaniche in Giappone, dove il maestro Takeomi Yamamoto le ha insegnato una quantità impressionante di nozioni ignorate in Occidente, e dove è diventata una vera e propria cacciatrice di piante.
Come lei stessa racconta, cacciare piante è sempre stato appannaggio degli uomini: raramente le donne si sono avventurate in questo genere di cose, ma lei non si è fatta intimorire dai vivaisti giapponesi che la mettevano in guardia da orsi, serpenti e frane. Inerpicandosi sulle pendici del Monte Kyoshu, Corinne ha scovato ortensie a noi sconosciute, cavandosela –peraltro- solo con l’assalto di un esercito di sanguisughe!
Così, spedizione dopo spedizione, e grazie ai continui scambi con la Louisiana Nursery e due importantissimi vivai del Galles, la collezione è diventata quel che è oggi: la più importante del mondo (riconosciuta nel 1999 dal CCVS – Conservatoire des Collections Végétales Spécialisés), con le sue 1200 varietà di ortensie distribuite su una superficie di due ettari.
Corinne e il marito Robert hanno lavorato a mano il terreno fertilizzandolo solo con del letame, e hanno messo a dimora 260 esemplari di paulonia (Paulownia tomentosa) per ombreggiare i letti delle ortensie e favorire il drenaggio del terreno, creando così condizioni vegetative perfette. Io sono rimasta senza fiato di fronte alle distese di vaporosi pon pon dalle mille sfumature di azzurro, bianco, rosa e viola, e ho fatto veramente fatica a seguire l’appassionato Robert mentre presentava una a una le meravigliose creature della collezione.
Agli occhi dei più non sembrerebbero esserci tante differenze, ma se si ha la fortuna di visitare questo giardino, si apre un mondo incredibile: tra le ortensie bianche ci sono la paniculata ‘Shikoku flash’ che ha un bellissimo fogliame screziato di color crema, la ‘Prim White’ dalla fioritura precoce e dall’inebriante profumo di mandorle e miele, o ancora la ‘Wim’s red’ con i fiori cangianti (dal bianco al rosa intenso). E poi c’è la mia preferita: la serrata ‘Hime Gaku’ dal portamento compatto con elegantissime ed eteree infiorescenze blu.
Vi assicuro che ho fatto davvero fatica a sceglierla come mia favorita: in realtà ero indecisa tra lei e un altro splendido esemplare…ma, impegnata a fotografare, mi sono persa la presentazione di Robert e non sono riuscita più a risalire al suo nome, quindi ho pensato che fosse meglio conservarne solo il ricordo (una foto gliel’ho scattata, però!).
Se siete curiosi di scoprire altre varietà e cultivar presenti nella collezione, naturalmente ci sono i preziosissimi libri scritti da Corinne, ma vi suggerisco anche di visitare Giardini in viaggio, il blog della mia amica Laura Pirovano che era con me a Varengeville-Sur-Mer.
Dimenticavo: la collezione si chiama Shamrock. Sapete perché? Perché Shamrock è la parola inglese che identifica una pianta di trifoglio particolarmente giovane (dal gaelico seamróg). Si dice che San Patrizio la usasse intorno al V secolo per spiegare agli irlandesi il mistero cattolico della Trinità e, per questo, è diventata il simbolo d’Irlanda.
Scommetto che vi ho confuso le idee: cosa lega quindi Varengeville-Sur-Mer, l’Irlanda e le ortensie? Con questo nome, Corinne ha voluto rendere omaggio agli umidi, selvaggi e acidi suoli irlandesi dove le ortensie regalano sorprendenti e abbondanti esplosioni di colore.
Curiosità
Le specie del genere Hydrangeacrescono spontaneamente solo nel continente americano e in Asia. La loro classificazione non è strettamente botanica, ma basata più che altro sulla provenienza e le caratteristiche: ci sono, ad esempio, quelle a fiore globoso (che tutti conosciamo come ortensie) le cui piante madri arrivano dal Giappone, quelle vellutate, originarie dell’Asia, che presentano una leggera peluria su steli, foglie e infiorescenze, o ancora quelle americane tra le quali c’è la conosciutissima Hydrangea quercifolia.
Info
http://www.hortensias-hydrangea.com
Garden: Jardin Shamrock
Location: Varengeville-Sur-Mer, France
Year: 1993
Photos: Federica Cornalba
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