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Gli agrumi di Cannero Riviera protagonisti di un paesaggio mozzafiato

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19 Mar Gli agrumi di Cannero Riviera protagonisti di un paesaggio mozzafiato

Lo sapevate che quelli di Cannero Riviera sono gli agrumi più settentrionali d’Italia?

Grazie al particolare microclima di cui gode il bellissimo borgo affacciato sul Lago Maggiore, cedri, pompelmi, arance e limoni crescono in abbondanza, punteggiando parchi e giardini di giallo e arancione. Diventati elementi dell’identità cannerese, a loro è dedicata un’intera manifestazione – giunta quest’anno all’XI edizione – durante la quale, oltre a eventi e mostre, si possono vedere anche alcuni giardini privati e un’installazione temporanea che ne celebra l’inscindibile legame con il lago.

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Come lo scorso anno, ideatrice di ORANGEARANCIO è Michela Pasquali, eccezionale paesaggista che ho avuto la fortuna di conoscere qualche settimana fa e che ho voluto incontrare di nuovo qui a Cannero. Sfidando un tempo da lupi, io e Michela ci siamo date appuntamento alla spiaggia del lido: mentre mi avvicinavo, dal grigio plumbeo delle nuvole che sfioravano il lago, facevano capolino le sferette arancio dell’installazione. Belli, bellissimi quei riccioli di perle colorate a pelo d’acqua…ricami fluttuanti che non vedevo l’ora di raggiungere!

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Michela mi aspettava sotto la pioggia battente e mentre io montavo l’attrezzatura fotografica (che calvario…) ha cominciato a raccontare che cos’è ORANGEARANCIO. L’idea prende vita dal modello di parterre o di mandala, pensando alla cura e all’addomesticazione della Natura che c’è in questa zona: infatti è proprio la paziente coltivazione della terra, frutto di antiche tradizioni, che permette la crescita rigogliosa degli agrumi. Il disegno, più formale e più composto di quello della precedente installazione, diventa quindi il racconto di questo straordinario legame tra uomo, terra e lago. Alle 1.000 sfere di polistirolo è affidato il compito di creare l’occasione per uno sguardo diverso sul paesaggio (un “corto circuito percettivo” come lo chiama Michela), attraverso la citazione del kepos, luogo protetto in cui l’uomo addomestica la natura in una sintesi perfetta di venustas e utilitas. Molto interessante è anche il processo con cui è stata costruita l’installazione: Michela ha solo dato l’idea di un disegno rigoroso e l’ha esemplificata attraverso alcune illustrazioni di parterre medievali, rinascimentali e barocchi, ma la realizzazione vera e propria è avvenuta grazie all’attivazione di un workshop che ha coinvolto una decina di persone, tra le quali Maria Cristina che, impavida, ha contribuito al posizionamento delle sfere in acqua. Tra l’altro, essendo legate da una lunga lenza lasca, sono in movimento continuo, quasi impercettibile quando il lago è molto calmo, e creano situazioni sempre mutevoli come lo è lo stesso paesaggio lacustre nelle diverse condizioni luminose.

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Per questo sono rimasta a Cannero tutto il giorno, e ho cercato di catturare l’aspetto cangiante di ORANGEARANCIO (un po’ come faceva Claude Monet con le sue ninfee o con la Cattedrale di Rouen!). Ovviamente ne ho approfittato anche per visitare qualcuno dei giardini privati aperti per l’occasione (non prima di un buonissimo sandwich al Soleluna Beach Bar, viziata e coccolata dai super simpatici proprietari!): stupendo il minuscolo agrumeto di Fiorangela, che sfortunatamente non ho potuto incontrare ma che – mi hanno riferito – si prende cura delle sue piante come fossero dei figli. E devo dire che il suo tocco non passa certo inosservato: i limoni cedrati rossi coltivati a spalliera sono meravigliosi.

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Chissà come li utilizzerà Fiorangela…per le marmellate o per le scorze candite? Michela mi ha detto che i canneresi sono molto legati al loro territorio e con gli agrumi fanno di tutto comprese le acque di colonia e tantissime specialità gastronomiche. Infatti, girovagando per il borgo ho assaggiato il Bercencione (tè biologico con bergamotto, cedro, arancia e limone) e ho comprato qualche marmellata, ma ho visitato anche la mostra pomologica allestita in Casa Parrocchiale e mi sono imbattuta nella sorprendente cascatella del Rio Cannero…prima di tornare di nuovo alla spiaggia del lido per catturare le ultime luci su ORANGEARANCIO. Adesso non mi resta che aspettare, in compagnia delle profumatissime marmellate, l’edizione del prossimo anno…sperando nella clemenza del tempo!

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L’anticipazione

Protagoniste dell’installazione del prossimo anno saranno ancora le 1.000 sfere di polistirolo, ma come fa Queneau in “Esercizi di stile”, racconteranno la storia di Cannero e dei suoi agrumi in un modo ancora diverso…inventando un’altra storia!

 

Ephemeral installation: ORANGEARANCIO

Landscape designer: Michela Pasquali

Location: Cannero Riviera (VB)

Year: 2018

Photos: Federica Cornalba

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